Il kamut è un cereale antichissimo che veniva coltivato sulle rive del Nilo. Con la scomparsa della cultura Egizia, anch’esso cadde nell’oblio fino ad essere riscoperto solo recentemente dall’agricoltura biologica.
È un antenato del grano duro ed il suo consumo è aumentato negli ultimi anni in parallelo con la crescita dell’agricoltura biologica e del suo successo. Questo cereale viene infatti coltivato solamente utilizzando metodi biologici, ovverosia senza pesticidi, senza fertilizzanti artificiali e soprattutto senza aver mai subito mutazioni genetiche.
Per quanto riguarda il valore nutrizionale, le caratteristiche del grano Kamut non si discostano particolarmente dal frumento che utilizziamo comunemente; la differenza senz’altro non trascurabile riguarda il maggiore contenuto proteico, a discapito della quota di carboidrati.
Spesso si sentono elogiare le qualità antiossidanti di questo tipo di grano ma il contenuto di vitamina E (uno dei principali antiossidanti naturali) è pressochè uguale a quello del frumento. Però la vera nota positiva è il contenuto superiore in Selenio, un sale minerale che coniugato alla vitamina E (ma ache C ed A) amplifica la funzione antiossidante, ovvero contrastano la formazione di radicali liberi.
In generale sono tutti gli oligoelementi ad essere più rappresentati seppur lievemente, in particolar modo sali minerali quali Magnesio, Fosforo, Sodio e Potassio.
La digeribilità è discussa, da una parte alcuni sostengono che sia migliore ma dall’altra parte si sostiene che non si affatto diversa dal comune grano duro.
Valori nutrizionali su 100 gr di alimento:
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Kamut
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Frumento
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Proteine
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17,3
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12,3
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Carboidrati
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66,7
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70,5
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Lipidi
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2,6
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1,9
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Kcal
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360
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348
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Selenio
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0.9
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0.02
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